Il Superbonus attualmente in vigore, che consente la detrazione del 110% delle spese sostenute per lavori di efficientamento energetico, mette come condizione per usufruire di tale detrazione il miglioramento dell’edificio di almeno due classi energetiche.
Ma cosa sono le classi energetiche? A cosa servono? E da cosa dipendono?
Nell’ambito di una progressiva tutela dell’ambiente, la Comunità Europea ha introdotto delle direttive che permettono agli Stati membri di promulgare delle leggi attuative in merito al risparmio energetico all’interno degli edifici mediante una specifica procedura che dà come risultato la Certificazione Energetica dell’edificio.
Le classi energetiche sono state create per classificare le prestazioni energetiche di case e appartamenti sulla base di parametri funzionali e strutturali che determinano scientificamente l’uso, massiccio o limitato, di energia elettrica.
Ogni edificio (e di conseguenza ogni unità che ne fa parte) è caratterizzato da un determinato flusso energetico il cui bilancio deve essere attentamente valutato sia in termini di apporto che in termini di dispersione; la dichiarazione dell’insieme dei fattori positivi e negativi medianti valori predefiniti in base a parametri fissi o variabili è all’interno del cosiddetto documento APE (Attestato di Prestazione Energetica).
L’attestazione APE è il risultato di tutte le informazioni che vengono estrapolate mediante la compilazione di un modulo standard valido in tutte le Regioni.
L’efficienza energetica viene inoltre calcolata sui consumi (differenza tra energia primaria ed effettivo consumo) e sulle condizioni e tipologie sia degli impianti di riscaldamento e raffreddamento che su quelli di produzione dell’acqua calda.
La suddivisione in classi avviene sulla base di lettere dell’alfabeto e numeri, su una scala che classifica i consumi in ordine crescente, a partire dalla classe A4, fino alla G.
La classificazione energetica serve dunque a stabilire quanto consuma un edificio valutando, sulla base delle sue caratteristiche strutturali, quale impatto ha sull’ambiente. L’aumento della prestazione energetica dunque, ha lo scopo di ridurre lo spreco di energia, di contenere i consumi e di spronare sia il cittadino sia il mercato delle nuove tecnologie ad adottare e proporre soluzioni alternative a basso impatto ambientale.
In questo senso, il Decreto Rilancio mira ad ottenere un grande e diffuso miglioramento delle prestazioni energetiche degli edifici, consentendo di adottare misure per il contenimento energetico.
Semplificando possiamo quindi dire che la classe energetica è quel valore che consente di definire qual è il consumo in kWh al metro quadro necessario per poter riscaldare (raffreddare) l’unità immobiliare oggetto dell’APE.
questo valore viene compreso tra un consumo minimo ed un consumo massimo facendo rientrare in una determinata Classe Energetica il fabbricato.
Le classi energetiche sono dieci e ad ognuna è assegnato un punteggio che va da 1 per la meno efficiente a 10 per la più efficiente in base a degli intervalli specifici di valori energetici, o fascia di consumo. Il calcolo della classe energetica si basa sull’assegnazione dell’indice di prestazione energetica in base a quelle che sono le certificazioni e le caratteristiche strutturali dell’edificio.
energetica in base a quelle che sono le certificazioni e le caratteristiche strutturali dell’edificio.
Gli elementi che vengono valutati sono:
- Dimensione
- Qualità dei materiali e della struttura
- Tipologia degli infissi
- Dispersione del calore
- Fonti di energia rinnovabili
- Qualità e utilizzo degli impianti
- Eventuali interventi di ristrutturazione migliorativi dell’edificio
Le classi APE sono:
Classe Energetica A
La Classe Energetica A, che fa rientrare il manufatto nella Qualità Alta, è stata ulteriormente suddivisa in ulteriori 4 sottoclassi (A1, A2, A3, A4) la classe A4 è quella maggiormente efficiente in quanto ha un valore minore di 0,4 EP mentre la A3 (0,4<EPgl<0,6), la A2 (0,6<EPgl<0,8), la A1 (0,8<EPgl<1) sono ulteriori classi intermedie create soprattutto per facilitare la classificazione delle unità immobiliari e degli edifici di nuova costruzione.
Classe Energetica B
La Classe Energetica B ha un indice EPgl che è compreso tra 1 e 1,20 (1<EPgl<1,20); a seconda della zona climatica in cui è situato l’edificio, la differenza in percentuale con la Classe A2 può variare dal 10 fino a quasi il 45% e fa rientrare l’edificio nella fascia di Qualità Media.
Classe Energetica C
Nella Classe Energetica C il valore EPgl comincia ad essere significativo (1,20<EPgl<1,50) ma rientra ancora a pieno titolo nella fascia di Qualità Media.
Classe Energetica D
La Classe Energetica D è quella che funge da spartiacque tra la Qualità Media e la Qualità Bassa a seconda che l’indicatore sia maggiormente vicino al valore minimo (1,50), o massimo (2,00); per il calcolo della prestazione invernale dell’involucro è stato fissato il valore di EPgl pari a 1,70: se è minore rientra nella fascia media, se è maggiore in quella bassa.
Classe Energetica E
Con la Classe Energetica E si entra nella valutazione di Qualità Bassa; l’indice EPgl è infatti compreso tra 2,00 e 2,60 (2,00<EPgl<2,60); cominciano ad essere qui necessari anche lavori che interessano la struttura del fabbricato.
Classe Energetica F
La Classe Energetica F ha un indice EPgl tra 2,60 e 3,50 e da questo livello sono necessari lavori di ristrutturazione importanti se non radicali.
Classe Energetica G
Ultima della scala, la Classe Energetica G ha un valore di EPgl maggiore di 3,50 mentre il valore per la produzione di acqua sanitaria deve essere maggiore di 3 Kw/h per metro quadro.
Avere un immobile in Classe Energetica G significa che il locale è energivoro (letteralmente vuol dire ‘che si nutre di energia’) in quanto il consumo energetico globale è notevolmente maggiore di quanto teoricamente l’unità immobiliare potrebbe sostenere; mediante i vari indici di prestazione energetica è però possibile capire dove eventualmente intervenire al fine di migliorare la prestazione energetica raggiungibile.
L’ape può essere rilasciato esclusivamente da un certificatore energetico: figura professionale che si occupa di effettuare la diagnosi energetica di un immobile per quantificare i consumi energetici dell’edificio in condizioni di utilizzo e climatiche standard e, successivamente, redige il documento in conformità delle Linee Guida emanate col decreto ministeriale del 26 giugno 2009 o delle direttive regionali, quando esistenti.
Quindi, cosa si può fare per migliorare di due classi e rientrare così nelle agevolazioni del Superbonus del Decreto Rilancio?
La maggior parte delle case, specialmente le meno recenti, ricadono in classi energetiche basse. Nulla di strano, in passato venivano utilizzati materiali termicamente poco performanti.
Oggi, specialmente grazie agli Ecobonus, è possibile correggere gli errori recuperando l’investimento in meno tempo e di conseguenza ottenendo un risparmio nei consumi.
Quali interventi realizzare, in rapporto ai costi/benefici, per passare da una classe G ad un F, da una G a una E oppure ad una A?
Il rifacimento del tetto, ad esempio, è un intervento che può evitare la dispersione del 40% del calore. L’installazione di una pompa di calore, invece, non comporta una riduzione sostanziale dei consumi, bensì, un miglioramento significativo della classe energetica, permettendo anche il passaggio di due classi energetiche. Il significativo risparmio in termini di dispendio energetico si raggiunge anche con l’installazione del cappotto termico all’esterno o all’interno dell’edificio.